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Meloni: «Cessate il fuoco a Gaza e negoziati con l’Iran. L’Italia rispetterà gli impegni Nato sulla difesa»

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Written by Irene Vitturri

23 Giugno 2025

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera dei Deputati per illustrare le priorità dell’Italia in vista del prossimo Consiglio europeo. Davanti a un contesto internazionale segnato da tensioni crescenti, la premier ha chiesto collaborazione tra maggioranza e opposizione, toccando temi cruciali come il conflitto a Gaza, il nucleare in Iran, la guerra in Ucraina, le spese militari, l’immigrazione e la stabilità dei Balcani.

Gaza e Iran: diplomazia e cessate il fuoco

Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, giudicando “drammatiche e inaccettabili” le conseguenze umanitarie del conflitto in corso. Ha sottolineato la necessità di rilanciare una soluzione basata su “due popoli, due Stati” e proseguire con il rilascio degli ostaggi e l’invio degli aiuti umanitari.

Sul fronte iraniano, Meloni ha chiarito che l’Italia non ha autorizzato l’uso delle proprie basi militari per l’attacco Usa e che eventuali impieghi futuri dovranno passare per il Parlamento. Ha poi invitato Teheran a evitare ritorsioni e cogliere l’occasione per negoziare sul programma nucleare, ritenuto pericoloso per l’intera regione.

Difesa: impegni Nato e sovranità strategica

Tema centrale è stato l’aumento delle spese militari, richiesto dalla Nato. Meloni ha confermato che l’Italia rispetterà l’impegno del 3,5% del PIL per la Difesa e dell’1,5% per la Sicurezza, definendolo “una necessità strategica” per garantire la sovranità nazionale.

Ha rassicurato che le risorse per la Difesa non comprometteranno le priorità sociali e ha invocato un aggiornamento delle regole europee del Patto di Stabilità per renderle compatibili con gli investimenti nella sicurezza. Intanto le opposizioni si spaccano: il M5S chiede lo stop al riarmo europeo e si oppone all’aumento della spesa, condannando l’attacco Usa in Iran.

Ucraina e Russia: fermezza e ricostruzione

Nel suo discorso, Meloni ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina, sottolineando il diritto di Kiev alla legittima difesa e alla ricostruzione come nazione libera. Ha parlato di una pressione internazionale sempre più forte contro la Russia, anche tramite il 18º pacchetto di sanzioni, criticando la mancanza di volontà negoziale da parte di Mosca.

Emergenza in Libia: l’UE sia protagonista

Altro fronte caldo toccato dalla premier è quello della Libia, che “non può essere trascurata”, in quanto le sue crisi hanno ripercussioni dirette sull’Italia e sull’Europa. Meloni ha chiesto che l’Unione Europea intervenga per garantire la tregua e promuovere un processo politico stabile, evitando il rischio che il Paese venga influenzato da interessi stranieri opposti a quelli europei.

Immigrazione: Italia guida il nuovo approccio europeo

Sul tema dell’immigrazione illegale, Meloni ha rivendicato il ruolo guida dell’Italia in Europa. Il documento finale del G7 ha accolto la proposta italiana di tracciare i flussi economici delle organizzazioni criminali e di istituire centri di rimpatrio in Paesi terzi, come già sperimentato con l’Albania.

Ha inoltre apprezzato l’introduzione della lista UE dei Paesi sicuri, giudicando superata la “lente ideologica” usata in passato, ribadendo che l’Italia è all’avanguardia nel dibattito europeo sull’immigrazione.

Settore auto: alleanza con Francia e Germania

Sul piano industriale, Meloni ha annunciato una collaborazione con Macron e Merz per rilanciare il settore automotive europeo, colpito da una crisi profonda. Ha chiesto un superamento del Green Deal in favore di un quadro normativo più realistico e prevedibile, puntando a una politica industriale più forte e unitaria.

Integrazione dei Balcani: «Riunificare l’Europa»

Infine, la premier ha sottolineato l’importanza dell’integrazione dei Balcani occidentali, criticando l’Unione Europea per aver lasciato un vuoto strategico nella regione. Ha definito i Balcani “cuore del continente” e ha ribadito il ruolo dell’Italia nel favorire un processo di adesione accelerata e sostenibile.

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