📍 Luogo: Napoli
Lo scontro tra De Luca e Manfredi si accende sulla festa scudetto del Napoli, ma sullo sfondo si profila la battaglia per le elezioni regionali del 2025.
Lo scontro tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si accende con toni sempre più istituzionali e simbolici. Il pretesto è la festa scudetto del Napoli organizzata sul Lungomare, ma in realtà si tratta solo della punta dell’iceberg di un conflitto politico ben più profondo: le imminenti elezioni regionali del 2025. Tra battute al vetriolo e frecciate sul ruolo delle istituzioni, si delinea un nuovo equilibrio nel centrosinistra campano.
La rivendicazione di De Luca sullo stadio Maradona
Durante un intervento agli Stati generali dell’Ambiente, De Luca ha colto l’occasione per rivendicare il contributo della Regione Campania nella ristrutturazione dello stadio Diego Armando Maradona: «L’unica istituzione che probabilmente aveva titolo per partecipare alla festa è la Regione. Senza i 32-34 milioni investiti per rifare il Maradona in occasione delle Universiadi, non avremmo avuto neanche lo stadio». Un’affermazione che ha fatto discutere, dando il via alla polemica.
La risposta ironica di Manfredi
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Gaetano Manfredi, che ha risposto con ironia: «Potrebbe essere un’idea se fa la prossima campagna acquisti». Ma il primo cittadino ha voluto ribadire il valore del lavoro sinergico tra istituzioni per il futuro del Napoli: «Credo si sia sentito parte di un progetto, di una gioia collettiva», ha detto riferendosi ad Antonio Conte. Un ringraziamento è andato anche al presidente De Laurentiis per aver costruito le condizioni che hanno convinto il tecnico a restare.
Il peso politico del calcio e le ricadute territoriali
De Luca ha comunque accolto positivamente la permanenza di Conte alla guida del Napoli: «Il fatto che De Laurentiis confermi investimenti importanti per rafforzare la squadra significa la possibilità di aprire un ciclo positivo per il Napoli e per tutto il Sud». Ma ha anche rimarcato il ruolo della Regione: «Qualcuno ha la memoria corta, ma Napoli è in Campania, non in Scandinavia. Il recupero di credibilità di questa città è anche frutto del nostro lavoro decennale».
Il vero nodo: le elezioni regionali del 2025
Dietro le schermaglie sul calcio si cela la vera battaglia: quella per le regionali del 2025. Il centrosinistra starebbe valutando la candidatura di esponenti del Movimento 5 Stelle, come Roberto Fico o Sergio Costa, nomi poco graditi a De Luca. Manfredi, invece, starebbe tessendo una possibile alleanza con il Terzo Polo, candidandosi come consigliere regionale e proponendo figure come Lucia Fortini o Fulvio Bonavitacola per la presidenza.
Tatticismi e comunicazione pubblica
Nonostante i botta e risposta, entrambi i protagonisti mantengono ufficialmente toni istituzionali. De Luca ha pubblicato un video sui social in cui ribadisce: «Siamo al lavoro, lontani dalla politica politicante». Manfredi, dal canto suo, invita alla concretezza: «Parliamo di obiettivi, non di nomi. I cittadini vogliono fatti, non diatribe». Ma l’arena politica campana è ormai calda, e le mosse dei prossimi mesi saranno decisive.