Ministro Valditara

Valditara: “Chi boicotta l’orale della maturità sarà bocciato”

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Written by Irene Vitturri

10 Luglio 2025

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato un’imminente riforma dell’esame di Stato, specificando che comportamenti di boicottaggio dell’orale da parte degli studenti non verranno più tollerati. “Se uno studente decide di non rispondere alle domande per protesta, dovrà ripetere l’anno”, ha affermato il ministro in un’intervista a Rai News 24. Il provvedimento arriva in seguito a due casi verificatisi in Veneto, a Padova e Belluno, che hanno riacceso il dibattito sulla validità e sulla struttura dell’esame di maturità.

Il caso di Padova: studente protesta e viene promosso

A scatenare le polemiche è stato innanzitutto il gesto di uno studente del liceo scientifico Fermi di Padova. Il giovane ha deciso di non sostenere l’orale come forma di protesta contro l’attuale sistema di valutazione. Nonostante ciò, grazie ai crediti scolastici e ai voti delle prove scritte, ha comunque ottenuto la promozione. “Mi hanno trattenuto e chiesto di dire cosa mi è piaciuto del programma. Non volevo creare problemi”, ha dichiarato il ragazzo, che ora si prepara ad affrontare il percorso universitario.

Il caso di Belluno: studentessa contesta il sistema scolastico

Pochi giorni dopo, un’analoga protesta ha avuto luogo a Belluno. Una studentessa ha rifiutato di sostenere l’esame orale, leggendo un discorso critico nei confronti della scuola. Ha contestato la competitività e la mancanza di empatia da parte dei docenti: “I voti sono sempre stati al centro, ma nessuno ha mai cercato di capire chi fossi davvero”. Anche in questo caso, la studentessa è stata promossa, riaccendendo il dibattito sull’efficacia dell’esame.

Rete degli studenti: “Esame va ripensato”

Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli studenti, ha sostenuto la protesta e ha chiesto una revisione completa dell’esame di Stato. Secondo lei, la maturità attuale non valorizza il percorso scolastico e rischia di diventare discriminatoria. “Il curriculum dello studente penalizza chi ha avuto meno opportunità nei cinque anni di scuola superiore”, ha dichiarato.

Le reazioni del mondo scolastico

I dirigenti scolastici, attraverso Alberto Mugnai di DirigentiScuola, hanno espresso comprensione per il disagio vissuto dagli studenti, ma hanno sottolineato l’importanza di mantenere un comportamento rispettoso durante gli esami. Mario Rusconi (Anp Roma) ha definito i gesti come “folkloristici” e ha riconosciuto che l’esame dovrebbe essere ripensato. Anche Ornella Cuzzupi (Ugl Scuola) ha criticato la disparità di trattamento e ha chiesto uniformità nelle valutazioni.

Il presidente nazionale dell’Anp, Antonello Giannelli, ha infine chiesto un intervento normativo per rendere il colloquio orale obbligatorio ai fini del superamento dell’esame.

Verso una riforma dell’esame di maturità

Il ministro Valditara ha confermato che il governo è al lavoro su una riforma complessiva dell’esame di Stato. L’obiettivo è evitare che gesti di protesta, seppur motivati, possano portare comunque al superamento dell’esame. Secondo il ministro, chi si rifiuta volontariamente di partecipare all’orale senza una giustificazione legata alla preparazione deve essere considerato non idoneo.

Il dibattito è ancora acceso e coinvolge non solo studenti e insegnanti, ma anche genitori, presidi e opinionisti. Quel che è certo è che la maturità, così com’è oggi, dovrà affrontare un profondo cambiamento.

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