Pensioni

Pensioni 2027, governo valuta blocco dell’aumento dell’età pensionabile

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Written by Irene Vitturri

10 Luglio 2025

Nel quadro della prossima Manovra autunnale, il governo guidato da Giorgia Meloni valuta la possibilità di sospendere l’aumento dell’età pensionabile previsto dal 2027. Si tratta di una misura già prevista dagli adeguamenti automatici legati all’aspettativa di vita, che porterebbe l’età pensionabile da 67 anni a 67 anni e 3 mesi e allungherebbe anche i requisiti contributivi per il pensionamento anticipato.

Le modifiche previste per il 2027-2028

Secondo le stime aggiornate dell’Istat e della Ragioneria generale dello Stato, nel biennio 2027-2028 i requisiti per la pensione subiranno un incremento:

  • Età pensionabile da 67 a 67 anni e 3 mesi;
  • Pensione anticipata per gli uomini da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese;
  • Pensione anticipata per le donne da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese.

Questi dati sono già stati inseriti nei rapporti previsionali sul medio-lungo termine del sistema pensionistico e socio-sanitario italiano. Tuttavia, il governo valuta di bloccare questi incrementi, almeno temporaneamente, per alleggerire il carico su lavoratori prossimi alla pensione.

Giorgetti e Durigon favorevoli alla sospensione

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha manifestato più volte la volontà di fermare l’aumento dei requisiti, ipotizzando una sospensione per il biennio indicato. Anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha confermato l’intenzione di “sterilizzare” l’adeguamento. Una misura simile è già stata adottata nel 2019 per alcune categorie, come i lavoratori impegnati in mansioni gravose, con validità fino al 31 dicembre 2026.

Il rischio per i “nuovi esodati”

Uno degli elementi più critici riguarda i cosiddetti “nuovi esodati”: circa 44.000 lavoratori che tra il 2020 e il 2024 hanno aderito ad accordi di uscita anticipata, come isopensioni, contratti di espansione e fondi di solidarietà bilaterali. In assenza di un blocco dell’adeguamento, queste persone rischierebbero di trovarsi senza reddito e senza pensione a partire dal 2027.

Le critiche dell’Ufficio parlamentare di bilancio

L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), però, ha espresso una posizione contraria alla sospensione. Secondo la presidente Lilia Cavallari, mantenere l’automatismo tra aspettativa di vita e requisiti pensionistici è fondamentale per la sostenibilità del sistema. L’adeguamento automatico permette di distribuire i rischi demografici ed economici tra le generazioni, evitando interventi discrezionali e contenendo l’aumento della spesa previdenziale in rapporto al Pil.

Adeguatezza delle pensioni e mercato del lavoro

L’Upb sottolinea anche che la sostenibilità del sistema pensionistico è legata alla capacità del mercato del lavoro di garantire carriere continue e remunerative. Solo in queste condizioni le prestazioni previdenziali future potranno essere comparabili con quelle attuali. Secondo l’Upb, l’automatismo nei requisiti d’età rappresenta un pilastro fondamentale per mantenere l’equilibrio tra spesa pubblica e adeguatezza delle pensioni.

Il dibattito sull’aumento dell’età pensionabile previsto per il 2027 resta aperto. Da una parte, il governo intende proteggere migliaia di lavoratori prossimi alla pensione. Dall’altra, le istituzioni tecniche avvertono sui rischi legati a decisioni che possono compromettere la stabilità finanziaria del sistema previdenziale. La decisione definitiva arriverà con la Legge di Bilancio, ma il confronto politico e sociale si preannuncia acceso.

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