Autovelox, multe a rischio annullamento dopo la sentenza della Cassazione: cosa cambia con le nuove regole 2025
Nuova stretta sugli autovelox in Italia, tra polemiche, ricorsi e rischi di annullamento per migliaia di multe. Con l’entrata in vigore del Decreto Autovelox e una storica sentenza della Cassazione, si apre un nuovo scenario per automobilisti e Comuni.
Obbligo di pubblicazione degli autovelox: ecco la novità
Un emendamento della Lega, approvato in Commissione Trasporti, impone ai Comuni di pubblicare l’elenco completo di tutti i dispositivi di rilevazione della velocità. Senza questa trasparenza, i dispositivi non potranno essere utilizzati.
La sentenza della Cassazione: multe a rischio
Il vero terremoto arriva dalla Cassazione: i giudici hanno stabilito che gli autovelox devono essere omologati, non solo approvati. Questo dettaglio tecnico mette in discussione la validità di moltissime multe, con il rischio di annullamenti a catena.
Il Decreto Autovelox 2025: cosa prevede
Dal 4 giugno 2025 è in vigore il Decreto Autovelox, che introduce:
- Divieto di autovelox su strade con limiti sotto i 50 km/h
- Obbligo di autorizzazione prefettizia in città
- Maggiore visibilità dei dispositivi
- Conferma dell’obbligo di omologazione, ancora però senza regole chiare
I numeri record delle multe nonostante tutto
Nonostante il caos normativo, i dati sulle multe restano impressionanti: quasi 1 miliardo di euro di incassi totali nel 2024, con oltre 105 milioni da autovelox. Tra le città in testa:
- Firenze: 20,5 milioni
- Milano: 10,6 milioni
- Bologna: 7,6 milioni
Piccoli Comuni come Galatina (Lecce) sorprendono con 5,8 milioni di euro di multe, pari a oltre 230 euro per abitante.
Il paradosso delle multe in aumento
Curiosamente, in un Comune su quattro le entrate da autovelox sono aumentate proprio dopo la sentenza della Cassazione, a conferma di quanto il sistema resti potente, sia come deterrente che come fonte di entrate fiscali.
Novità anche per il bollo auto: si pagherà subito
Dal 2025, il bollo auto per i veicoli nuovi dovrà essere pagato entro il mese successivo all’immatricolazione, coprendo l’intero anno. Tuttavia, le Regioni potranno decidere se mantenere o meno la possibilità di rateizzare l’imposta.