📍 Luogo: Grosseto
Un dramma familiare consumato nel silenzio domestico, sfociato in una tragedia che ha sconvolto Istia d’Ombrone, frazione del comune di Grosseto. L’8 luglio 2023, Giuseppina De Francesco, 76 anni, uccisa a calci e pugni nella villa dove abitava insieme alla figlia Benedetta Marzocchi, oggi 50enne. La donna, affetta da gravi disturbi psichiatrici, ha colpito la madre in preda a una crisi psicotica, convinta che fosse una manifestazione del demonio.
Il processo e la richiesta del pubblico ministero: «Non è imputabile, assolta»
Nel corso dell’udienza davanti alla Corte d’Assise di Grosseto, il pubblico ministero Giampaolo Melchionna ha chiesto l’assoluzione dell’imputata: «Benedetta Marzocchi non è imputabile, non era capace di intendere e volere al momento dei fatti». Il magistrato ha proposto che alla donna applicata una misura di sicurezza detentiva, con libertà vigilata e permanenza per 20 anni nella struttura terapeutica dove è attualmente ricoverata.
Una conclusione a cui sono giunti anche i legali della donna, gli avvocati Enrico de Martino e Giulia Zani di Siena, che hanno depositato una memoria difensiva concordando con la valutazione medica e giuridica che riconosce alla loro assistita una totale incapacità psichica durante il momento dell’aggressione.
Una tragedia figlia della malattia: il racconto della struttura
Attualmente, Benedetta Marzocchi è ospite di una struttura sanitaria specializzata, dove non ha più manifestato crisi psicotiche. La donna svolge piccole attività quotidiane: aiuta nelle pulizie, partecipa a laboratori terapeutici e, accompagnata dagli operatori, può uscire per brevi commissioni come la spesa.
Secondo quanto riferito dai sanitari, il suo stato mentale si è stabilizzato grazie alle cure ricevute. Tuttavia, la gravità del fatto commesso e la diagnosi psichiatrica impongono un percorso di contenimento e trattamento prolungato, motivo per cui la procura ha chiesto una permanenza ventennale nella struttura.
La sentenza attesa per l’11 giugno: l’imputata assente in aula
La sentenza è attesa per l’11 giugno, data in cui la Corte d’Assise di Grosseto emetterà il verdetto definitivo. Benedetta Marzocchi non era presente in aula durante l’ultima udienza. Il suo caso solleva ancora una volta il tema della gestione dei pazienti psichiatrici in ambito familiare e dell’importanza della prevenzione nei casi di disagio mentale grave.
La vicenda di Giuseppina De Francesco resta una ferita aperta per la comunità locale, sconvolta da un episodio che ha spezzato la vita di una donna anziana e distrutto quella della figlia, vittima a sua volta della malattia mentale.