📍 Luogo: Caltanissetta
Dopo due anni di approfondite indagini, archiviata l’inchiesta sulla cosiddetta “pista nera” legata alla strage di Capaci, l’attentato mafioso del 23 maggio 1992 in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. La decisione presa dal giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta, che ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, ponendo fine a una delle piste più controverse delle indagini.
Nessun coinvolgimento della destra eversiva
L’indagine riaperta per verificare eventuali legami tra la destra eversiva e Cosa Nostra, in particolare per valutare un possibile coinvolgimento del leader neofascista Stefano Delle Chiaie, figura storica della destra radicale italiana e fondatore di Avanguardia Nazionale. Tuttavia, gli inquirenti hanno concluso che non vi sono elementi concreti che possano dimostrare un suo coinvolgimento nella fase ideativa o esecutiva dell’attentato di Capaci.
Le indagini hanno analizzato testimonianze e documentazioni per ricostruire eventuali connessioni tra i gruppi neofascisti e l’organizzazione mafiosa, ma nessuna prova oggettiva è emersa a sostegno di tale ipotesi.
Le testimonianze ritenute inattendibili
L’inchiesta si era basata, in larga parte, su dichiarazioni fornite da un ex brigadiere dei carabinieri e da Maria Romeo, moglie di un collaboratore di giustizia. I due avevano riportato presunti incontri tra Delle Chiaie e boss mafiosi, oltre a presunti sopralluoghi effettuati a Capaci prima dell’attentato.
Tuttavia, le testimonianze sono state ritenute prive di riscontri oggettivi, lacunose e non supportate da elementi verificabili. La Procura ha dunque valutato che non vi siano elementi sufficienti per sostenere un’accusa fondata o per proseguire l’indagine sulla base della “pista nera”.
Archiviazione definitiva: si chiude un capitolo complesso
La decisione di archiviazione segna la conclusione formale di un filone investigativo che per anni ha suscitato dibattiti e ipotesi, anche a livello politico e mediatico. Con questa archiviazione, le autorità giudiziarie escludono ufficialmente il coinvolgimento della destra eversiva nella strage di Capaci, confermando la matrice mafiosa dell’attentato e l’assenza di prove che colleghino gruppi ideologici estremisti all’azione terroristica.
La Procura di Caltanissetta ha ribadito la volontà di continuare a lavorare per accertare ogni responsabilità legata alla strage, ma al momento la pista eversiva è considerata chiusa.