📍 Luogo: Castellammare di Stabia
Sono passati quasi trent’anni da quel tragico 10 agosto 1996, quando la piccola Angela Celentano, di appena tre anni e mezzo, scomparve nel nulla durante una gita con la sua famiglia sul Monte Faito, nei pressi di Castellammare di Stabia. Una giornata d’estate, una distrazione di pochi secondi, e poi il silenzio. Da quel momento, Angela non è mai più tornata. Nessun urlo, nessun segnale, nessuna richiesta di riscatto. Solo un mistero profondo che continua a tormentare l’Italia.
Il caso Celentano: uno dei cold case più inquietanti d’Italia
Angela era con i genitori e altri membri di una comunità evangelica per una scampagnata. In pochi attimi, mentre giocava tra gli alberi, si è dissolta nel nulla. Le ricerche furono immediate ma vane. In tutti questi anni, sono state esplorate decine di piste, anche internazionali: segnalazioni, identikit digitali, presunti avvistamenti, ma nessuna conferma. Tra le false speranze, anche quella del 2010, quando una presunta “Celeste Ruiz” scrisse ai genitori dicendo di essere Angela. Era tutto falso. La foto apparteneva a una donna francese ignara della vicenda.
La pista turca: il possibile legame con una donna di Buyukada
Oggi, a distanza di 29 anni, un nuovo indizio potrebbe finalmente fare chiarezza. Si tratta della cosiddetta pista turca, legata a una giovane donna che vive sull’isola di Buyukada, vicino Istanbul. Secondo la blogger investigativa Vincenza Trentinella, la ragazza potrebbe essere proprio Angela. Alla base di questa tesi, ci sarebbero elementi visivi rilevati da video, una confidenza ricevuta da un sacerdote (poi deceduto) e una possibile somiglianza con la bambina scomparsa.
Il test del Dna e le nuove indagini disposte dal gip
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e ha disposto nuovi accertamenti fondamentali. In primis, il test del Dna della ragazza turca, qualora lei acconsenta. Inoltre, verrà acquisita una foto ufficiale per il confronto morfologico. Queste operazioni potrebbero rappresentare una svolta decisiva o, ancora una volta, un’illusione.
Tre testimoni chiave da ascoltare
Il gip ha anche ordinato di identificare la ragazza tramite documenti anagrafici e ascoltare tre figure locali che sarebbero state coinvolte nelle indagini della blogger: un avvocato, un veterinario e un farmacista. Le loro testimonianze potrebbero confermare o smentire la pista turca. Tuttavia, la collaborazione con le autorità turche si preannuncia complessa: in passato sono serviti anni per ottenere una risposta formale. Ora, il Ministero della Giustizia italiano dovrà inoltrare una nuova rogatoria internazionale.
Una ferita ancora aperta: Angela potrebbe essere viva
Angela Celentano non è stata mai dichiarata ufficialmente deceduta. È ancora registrata come persona scomparsa. I genitori non hanno mai smesso di cercarla e continuano a sperare. A sostenere l’indagine ci sono il Centro nazionale anticrimine informatico, l’associazione Penelope e una rete di esperti e investigatori privati. Le tecnologie moderne, come il riconoscimento facciale, hanno mostrato compatibilità tra il volto della donna turca e quello della piccola Angela. Ma solo il Dna potrà dire la verità.
Il buco nero del Monte Faito: il mistero senza fine
Cosa è successo realmente quel giorno sul Monte Faito? Alcuni testimoni parlarono di movimenti sospetti lungo i sentieri, ma nulla fu confermato. La pista del rapimento a scopo personale o per adozione illegale non è mai stata esclusa. Angela potrebbe essere stata portata via da qualcuno che conosceva bene il luogo e i tempi. È questa convinzione, alimentata da anni di dolore e speranza, a tenere viva l’indagine. Una bambina scomparsa, forse ancora viva, che aspetta solo di essere ritrovata.