📍 Luogo: Città del Vaticano
Emanuela Orlandi, le parole choc di Antonio Mancini: «Renatino De Pedis non voleva ucciderla, puntava in alto»
Le dichiarazioni di Antonio Mancini, ex membro della Banda della Magliana, riaccendono i riflettori su uno dei casi più inquietanti della storia italiana: la scomparsa di Emanuela Orlandi. Ospite del podcast “Pulp” di Fedez, Mancini ha rilanciato l’ipotesi che Renatino De Pedis non abbia mai avuto intenzione di uccidere la ragazza, ma anzi, l’avrebbe persino riportata a casa “con un abito di Prada”.
Il legame tra Emanuela Orlandi e la Banda della Magliana
Il nome di Enrico “Renatino” De Pedis è da anni accostato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel 1983 a Roma. La giovane cittadina vaticana sparì nel nulla lasciando dietro di sé un mistero mai risolto. Mancini, soprannominato “l’Accattone” della banda, ha dichiarato: «Se l’avesse presa De Pedis, l’avrebbe riportata a casa viva. Lui puntava in alto».
Le rivelazioni al podcast di Fedez
Durante l’intervista condotta da Fedez e Mr. Marra, Mancini ha parlato apertamente: «De Pedis non l’ha uccisa. Se le fosse servito un vestito, glielo avrebbe preso da Prada. Voleva arrivare in alto, non aveva interesse a fare del male alla ragazza». Il racconto si intreccia con anni di depistaggi, teorie e reticenze.
Il ruolo della Chiesa e dei servizi segreti
La scomparsa della Orlandi ha fatto emergere sospetti sui legami tra Vaticano, criminalità organizzata e servizi segreti. De Pedis fu sepolto nella basilica di Sant’Apollinare, fatto che scatenò polemiche e sospetti. Mancini suggerisce l’esistenza di un sistema di protezione reciproca, dove anche le alte sfere potrebbero aver avuto un ruolo.
Il racconto di Sabrina Minardi
Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis, aveva già parlato di un coinvolgimento del boss, sostenendo che il rapimento fu ordinato da monsignor Marcinkus per mandare un messaggio. Le sue affermazioni, però, sono sempre state messe in discussione per mancanza di riscontri.
L’ipotesi del ricatto al Vaticano
Altri pentiti, come Maurizio Abbatino, hanno sostenuto che il sequestro fosse legato al crac del Banco Ambrosiano e ad affari finanziari del Vaticano. Secondo queste teorie, la banda avrebbe voluto esercitare una pressione sulla Santa Sede.
I documenti mai approfonditi e l’omertà
Mancini ha parlato di omertà e “bastoni tra le ruote” che da anni ostacolano la verità: «Non chiamiamola solo Banda della Magliana, era il gruppo dei testaccini. Sempre loro impediscono di far emergere la verità». La questione resta ancora avvolta nel mistero.
Il ruolo della giustizia oggi
Nonostante le numerose piste e le testimonianze raccolte, la verità ufficiale non è mai emersa con chiarezza. Mancini sottolinea come le istituzioni non abbiano mai davvero voluto andare a fondo: «Serve il coraggio per arrivare in alto».
Un caso che continua a far discutere
A oltre quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, il caso resta uno dei più intricati d’Italia. Le parole di Mancini aggiungono un nuovo tassello, ma il mosaico rimane incompleto. Riuscirà la giustizia a fare chiarezza?