📍 Luogo: Trieste
Non si placa il mistero sulla morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita a Trieste nel 2022. Durante l’incidente probatorio tenutosi in tribunale, Claudio Sterpin, ex amante della vittima, ha rilasciato dichiarazioni pesanti che potrebbero aprire nuove piste investigative. Pur senza accusare esplicitamente Sebastiano Visintin, marito di Liliana, Sterpin ha lasciato intendere che quest’ultimo saprebbe molto più di quanto emerso finora.
Caso Liliana Resinovich – «Visintin sa tutto», dice Sterpin
«Se l’ha uccisa lui? Io spero di no, ma sa tutto quello che è successo», ha detto Sterpin ai cronisti al termine dell’interrogatorio. Parole che gettano una nuova luce sul comportamento di Visintin, che finora ha sempre negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Secondo Sterpin, la dinamica dell’occultamento del corpo suggerirebbe la presenza di più persone: «Uno solo non fa quel lavoro. Lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico».
L’ipotesi di una copertura
Alla domanda se Visintin stia coprendo qualcuno, l’ex amante ha risposto: «Probabile, ma non sta a me dirlo. Le probabilità sono millanta e sono tutte valide». Sterpin non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha ribadito la sua fiducia nella giustizia: «Spero che la Procura abbia un orientamento preciso». Il suo auspicio è che emerga presto la verità: «Mi aspetto quello che vi aspettate tutti: qualche novità e la verità, per forza».
La reazione di Visintin
A sorpresa, Sebastiano Visintin si è presentato in bicicletta fuori dal tribunale e ha rivolto poche parole direttamente a Claudio Sterpin: «Rispetto per Lilly, chiedo solo questo». L’uomo, attualmente indagato per omicidio, non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti, mantenendo un atteggiamento schivo e riservato.
Liliana Resinovich, un caso ancora senza verità
Il caso Resinovich continua a tenere con il fiato sospeso l’opinione pubblica. Le dichiarazioni di Sterpin riaccendono i riflettori sull’inchiesta e alimentano i sospetti attorno a una possibile rete di protezione o complicità. In attesa degli sviluppi, resta il dolore per una vita spezzata e l’urgenza di fare chiarezza su quanto accaduto davvero quella notte a Trieste.
