Karine Cogliati

Trovata morta nel bosco con mani e piedi legati: Karine Cogliati aveva solo 26 anni, la svolta

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Written by Irene Vitturri

24 Maggio 2025

📍 Luogo: Carate Brianza

È una storia tragica quella che coinvolge Karine Cogliati, una giovane donna di appena 26 anni, trovata senza vita con mani e piedi legati in un’area boschiva di Carate Brianza (Monza e Brianza). A distanza di tre mesi dal ritrovamento del corpo, i carabinieri del nucleo investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 46enne italiano, residente nella stessa cittadina brianzola.

L’uomo è accusato di occultamento di cadavere, morte come conseguenza di altro delitto e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Il ritrovamento del corpo di Karine Cogliati: una scena agghiacciante tra i sentieri del Lambro

Il 16 febbraio scorso, un passante ha notato il corpo senza vita di Karine in una zona boschiva lungo l’argine del fiume Lambro, tra Carate Brianza e Agliate. La giovane era raggomitolata a terra, con una felpa stretta sotto le gambe e mani e piedi legati. Come se il suo corpo fosse stato trasportato e abbandonato lì dopo la morte.

I carabinieri della compagnia di Seregno e il nucleo rilievi sono intervenuti immediatamente, avviando le indagini. Da subito, il caso è apparso complesso e inquietante, lasciando aperte tutte le ipotesi, inclusa quella dell’omicidio.

Indagini sui contatti della vittima: emergono tossicodipendenza e spaccio

Analizzando la rete di conoscenze e frequentazioni di Karine, gli investigatori hanno scoperto che la giovane, senza fissa dimora e madre di due bambine, era caduta nel vortice della tossicodipendenza. Le sue condizioni di fragilità l’avevano già portata ad alcune denunce precedenti.

L’attenzione si è presto concentrata su un 46enne noto per attività di spaccio nella zona. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe ceduto a Karine una sostanza stupefacente che ne avrebbe provocato la morte per overdose. Invece di chiamare aiuto, l’uomo avrebbe occultato il corpo nel bosco, legando mani e piedi per facilitarne il trasporto.

Arresti domiciliari per l’indagato: ma si valuta una misura più severa

Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio, i carabinieri di Seregno hanno eseguito l’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura. Il 46enne è stato posto agli arresti domiciliari, con l’avvertenza che in caso di violazione delle condizioni imposte, la misura potrebbe essere inasprita con la detenzione in carcere.

Le indagini, tuttora in corso, hanno rivelato anche che l’uomo sarebbe stato attivo nello spaccio di droga per almeno un anno. Diversi i contatti nel sottobosco criminale locale.

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